Vincenzo Monti
Indarno alla novella alba del giorno,
allorché dopo il travagliar d’oscura
funesta vision svegliomi, e tutto
d’affannoso sudor molle mi trovo,
indarno stendo verso lei le braccia,
misero! e nel silenzio della notte
la cerco indarno per le vôte piume,
quando un felice ed innocente sogno
m’inganna, e parmi di sederle al fianco,
e stretta al seno la sua man tenermi,
ricoprirla di baci, e contro gli occhi
premerla, e contro le mie calde gote.
Ahi! quando ancora colle chiuse ciglia
tra veglia e sonno d’abbracciarla io credo,
e deluso mi desto, ahi! che del cuore
la grave oppression sgorgar repente
fa di lagrime un rio dalle pupille,
e al pensier disperato mi dischiude
un avvenir d’orrendi mali, a cui
termine non vegg’io fuorché la tomba.
Vincenzo Monti- '«Pensieri d'amore, 2»'

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