Pien d’amari sospiri e di dolore,
pien di varii pensier, afflitto e mesto,
vo trapassando di mia vita il resto,
come piace a colui ch’è mio signore.
E, seguendo Fortuna il suo tenore,
ho dubbio non venir a cosa presto,
che arà pietà chi è cagion di questo
quando io sarò di tante pene fore.
Così fra questi miei sospiri e pianti
nutrirò la mia vita, infin che a Cloto
e le suore parrà che ‘l fil si schianti.
Ma fia d’ogni dolore il mio cor vòto,
per morte ubidisco a’ lumi santi,
ché mi fia vita esser da lei rimoto.
pien di varii pensier, afflitto e mesto,
vo trapassando di mia vita il resto,
come piace a colui ch’è mio signore.
E, seguendo Fortuna il suo tenore,
ho dubbio non venir a cosa presto,
che arà pietà chi è cagion di questo
quando io sarò di tante pene fore.
Così fra questi miei sospiri e pianti
nutrirò la mia vita, infin che a Cloto
e le suore parrà che ‘l fil si schianti.
Ma fia d’ogni dolore il mio cor vòto,
per morte ubidisco a’ lumi santi,
ché mi fia vita esser da lei rimoto.
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