Giovanni Boccaccio
Toccami ‘l viso zefiro tal volta
più che l’usato alquanto impetuoso,
quasi se stesso allora avesse schiuso
dal cuoi’ d’ Ulisse, e la catena sciolta.

E poi che l’alma tutt’ ha in sé raccolta,
par ch’ e’ mi dica: «Leva il volto suso;
mira la gioia ch’ io, da Baia effuso,
ti porto in questa nuvola rinvolta».

Io lievo gli occhi, e parmi tanto bella
veder madonna entr’a quell’aura starse,
che ‘l cor vien men sol nel maravigliarse.

E, com’ io veggio lei più presso farse,
lievomi per pigliarla e per tenella:
e ‘l vento fugge, ed essa spare in quella.

Giovanni Boccaccio- '«Opere minori in volgare, Rima LXII»'

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